ArchFilm
“Good Bye Lenin”
di Wolfgang Becker – Germania 2003
in lingua tedesca - sottotitolato in italiano
per la rassegna ‘corporate identity - architettura | film
a cura di Arch. Britta Alvermann e Arch. Simone Sindaco
1989. Christiane (Katrin Sass) vive nella Germania dell'Est ed è una socialista convinta. La donna cade in coma poco prima della caduta del muro di Berlino. Quando si risveglia, otto mesi dopo, il figlio Alex tenta di evitarle lo shock e fa di tutto per evitare che la madre scopra che il paese è "caduto nelle mani dei capitalisti".
"Il Film affronta in chiave comica il tema (o il problema) del comunismo morto che non vuol morire, della Germania orientale che non si rassegna a scomparire nonostante siano passati anni dall'unificazione del Paese, della Repubblica Democratica Tedesca che rimane nel cuore, nelle abitudini, nelle nostalgie dei suoi ex cittadini."
-Lietta Tornabuoni - la stampa-
Ci vediamo la domenica.
TO BE CONTINUED...
arch.Simone Sindaco & arch.Britta Alvermann
Architettura e Cinema, frequentemente tra loro associati per la grande capacita’ del Cinema di raccontare i fatti urbani, la citta’ e i molteplici modus-vivendi nei suoi interni-esterni.
I progettisti architettonici hanno utilizzato i film per promuovere le propie idee,come i futuristi in Italia,e gli espressionisti in Germania,dove le citta’ modernissime diventano il fulcro della scena,fondali-contenitori fondamentali nella narrazione filmica.
Il Cinema diventa cosi importante per una diversa lettura delle citta’ma,anche utile strumento di comprensione delle complesse dinamiche del vivere quotidiano e dell’incontrollata espansione delle metropoli contemporanee.
Il cinema,come l’architettura sono terza dimensione in continuo movimento nello spazio fisico e mentale,attraverso codici e linguaggi costituiti da suoni,luci,materiali,colori,assenza di colori,suoni e silenzi, in rigoroso e formale contenuto che, talvolta si fa poesia.
Con la rassegna “Corporate Identity/Architettura-Film”,si vuole mostrare come e quando il regista si fa architetto e, l’architetto si fa regista ma, anche che nei film esiste una architettura del racconto, non meno concreta di quella costruita con mattoni, vetro o cemento.
Arch.Simone Sindaco.
Domenica, 14.12.2008 alle ore 20.00
Proiezione del film
THE FOUNTAINHEAD
La fonte meravigliosa" di King Vidor (1949/lingua originale)
per la rassegna ‘corporate identity - architettura | film
a cura di Arch. Britta Alvermann e Arch. Simone Sindaco
Sceneggiato da Ayn Rand, che adattò il suo primo filosofeggiante romanzo, e ispirato alla vita dell'architetto Frank Lloyd Wright, è il più bizzarro film nella carriera di King Vidor.
BABEL
2006 - inglese sott. italiano
di Alejandro Gonzalez Inarritu
per la rassegna ‘corporate identity - architettura | film
a cura di Arch. Britta Alvermann e Arch. Simone Sindaco
Un film che lascia il segno, regia di Alejandro Gonzalez Inarritu..
“MY ARCHITECT”
di Nathaniel Kahn (USA 2003)
in lingua originale con sott. italiani
per la rassegna ‘corporate identity - architettura | film
a cura di Arch. Britta Alvermann e Arch. Simone Sindaco
Mise al mondo tre figli: la primogenita da una moglie che gli negò sempre il divorzio, la seconda e il terzogenito maschio sono illegittimi ma riconosciuti. Tutte e tre le donne erano architette e sue collaboratrici. L'autore di questo documentario (distribuito con sottotitoli) è suo figlio Nathaniel che aveva undici anni quando il padre morì.
E’, in forma d'inchiesta audiovisiva, il ritratto tracciato da suo figlio quarantenne che va alla ricerca dell'identità del padre, conosciuto da bambino, visitando le sue opere attraverso il mondo, parlando con i congiunti vicini e lontani, gli amici, gli architetti ammiratori del padre (Philip Johnson, il cinese I.M. Pei, Frank Gehry) e non.
DER HIMMEL ÜBER BERLIN – IL Cielo Sopra Berlino
IN WEITER FERNE SO NAH – Così Lontano Così Vicino
di WIM WENDERS (Germania 1987+1993)
in lingua originale con sott. italiani
per la rassegna ‘corporate identity - architettura | film
a cura di Arch. Britta Alvermann e Arch. Simone Sindaco
JOHNNY MNEMONIC
Meet the ultimate hard drive
con Keanu Reeves & Dolph Lundgren (l1995)
in lingua originale con sott. italiani
per la rassegna ‘corporate identity - architettura | film
a cura di Arch. Britta Alvermann e Arch. Simone Sindaco
JOHNNY MNEMONIC si e' fatto inserire nel cervello, al posto della memoria, un microchip che e' in grado di archiviare una quantita' enorme di dati. Grazie a questo trapianto informatico, Johnny diventa un moderno corriere che trasporta messaggi estremamente riservati in modo sicuro, al riparo da ogni insidia di pirati informatici e hacker.
Ma quando vuole riappropiarsi dei suoi ricordi, per sfuggire al pericolo di una disorientante crisi di identita', la sua memoria diventa un territorio di scontro tra una potente multinazionale e un gruppo di rivoluzionari. Il Cyber cervello di Johnny corre il rischio di condurlo alla morte.
FILM PRELIMINARE-LABORATORIO DEL SUCCESSIVO E PIU NOTO "MATRIX".
“OSCAR NIEMEYER – a vida é um sopro”
di Marc-Henri Wajnberg (Belgio 2000)
in lingua portoghese con sott. francesi
per la rassegna ‘corporate identity - architettura | film
a cura di Arch. Britta Alvermann e Arch. Simone Sindaco
Al decimo appuntamento da ALTOTASSO, la proiezione del divertente e ironico documentario di Marc-Henri Wajnberg del 2000, OSCAR NIEMEYER.
"NON E' IMPORTANTE L'ARCHITETTURA, IMPORTANTE E' LA VITA, IMPORTANTI SONO GLI
AMICI E LA NOSTRA VOGLIA DI CAMBIARE QUESTO MONDO SBAGLIATO" Oscar Niemeyer.
Questo è il suo primo problema: Brasilia è per il Brasile - mondo l'idea feroce di una modernità assoluta che non accetta mediazioni e rende tutto il resto inutile, superato, vecchio e polveroso ma al contempo non ha un seguito, un dopo, è perennemente adesso. Senza il tempo della storia èla vera vittoria dell'architettura sulla politica, sulla società, sulla povertà creativa.
Brasilia è la parte migliore del mondo che ha creduto che quel secolo fosse il migliore tra tutti quelli vissuti dall'umanità e Oscar Niemeyer è il titano... è l'unico architetto del novecento ad essere riuscito a piegare l'astrattismo purista del primo razionalismo alla sinuosita' barocca contemporanea, come un dialogo ininterrotto tra ragione e sentimento, tra logica e passione, perchè rappresenta la realizzazione di un metodo e la sua sorridente negazione...
Questa è la condizione straniante dell'architettura di Oscar Niemeyer,
LA BELLEZZA FERISCE PIU' DELLA MEDIOCRITA' , sgomenta perchè ci condiziona ad un'esistenza che non è reale... sciamano immortale che ha dentro di se il controllo del bello sul brutto... nutrimento per le distratte sensibilità dei nostri contemporanei miliardari annoiati che occupano, spesso senza motivo, le riviste patinate del new international style, dell'architettura globale e impersonale...
> >Testo di Maurizio De Caro.
MARE
di Hyum-Seng Lee (Corea del Sud - 2000)
in lingua originale - sottot. in Inglese
E A SEGUIRE
La Casa Sul Lago Del Tempo
in lingua originale
per la rassegna ‘corporate identity - architettura | film
a cura di Arch. Britta Alvermann e Arch. Simone Sindaco
Proiezione del film MARE di Hyum-Seng Lee (titolo originale Si Wall Ae, Commedia Rosa, Corea del Sud, 2000), in lingua originale, sottotitolato in Inglese.
Film di alto standard cinematografico dalle ineccepibili qualita' visive tecnico-fotografiche e scenografiche.
In una casa che sorge in riva al mare, una cassetta delle lettere, consente surrealisticamente una lunga corrispondenza atemporale tra i personaggi, Kim (architetto) e Hann (medico), essi scoprono di scriversi romanticamente delle missive che coprono un arco di tempo impossibile,tra il 1998 e il 2000. I due anni di tempo che li separeno gli fanno pero' anche da ponte, i due si cercano, si sfiorano in alcuni istanti, ancora e nonostante confermano il loro grande amore.
Il secondo film, La Casa Sul Lago Del Tempo, USA 2006, e' un remake del regista Alejandro Agresi con due grandi attori come Keanu Reeves e Sandra Bullock, in lingua inglese sottotitolato in italiano, non meno bello del primo, dalla ottima sceneggiatura di David Auburn, musiche di Prince, Mark Everett, Rachel Portman, Paul M.van Brugge e i misurati ma eleganti effetti speciali di Johon D. Milinac.