CORPORATE IDENTITY 2.0
CORPORATE IDENTITY 2.0
architettura | film
1909 | 2009
ARCHITECTURE IN THE 20TH CENTURY
ogni martedì all'Altotasso
Un secolo di idee, linguaggi, interpretazioni e principi sull’Architettura
Incontri – Discussioni – Film - Documentari – Video Design – Interviews
100 anni dal Futurismo, 90 dal Bauhaus,
Il I° appuntamento | sabato | 03.ott.2009 | ore 16:00
ogni MARTEDÌ alle ore 20:00 all' ALTOTASSO
06.ott 2009 | martedi | 20:00 | film documentario | 49min
Proiezione del film BAUHAUS
13.ott. 2009 | martedi | 20:00 | film documentario | 76min
Proiezione del film LA ROMA DI MUSSOLINI
20.ott. 2009 | martedi | 20:00 | film documentario | 13min
Proiezione del film “ACHILLE CASTIGLIONI”
27.ott. 2009 | martedi | 20:00 | film designInterviews | 34min
Discussione e Proiezione del film “ANDREA BRANZI”
03.nov. 2009 | martedi | 20:00 | film designInterviews| 43min
ETTORE SOTTSASS
10.nov 2009 | martedi | 20:00 | film designInterviews |
TOYO ITO
7.nov. 2009 | martedi | 20:00 | film documentario | 20min
DANIEL LIBESKIND
24.nov. 2009 | martedi | 20:00 | film documentario |
JEAN NOUVEL
01.dic. 2009 | martedi | 20:00 | film documentario | 1.20 h
RENZO PIANO - CHE COS'E' ... L' ARCHITETTURA ?
Il I° appuntamento | sabato | 03.ott.2009 | ore 16:00
Introdurranno:
Arch. Simone Sindaco + Arch. Britta Alvermann
Ospiti d'onore
Dott. Daniela Panosetti / Semiologa
Dott. Francesco Mazzuchelli / Semiologo della Citta'
Prof. Paolo Fabbri / Semiolo dell'arte
presenteranno: „Il Futurismo – architettura e semiotica“
Pausa | Rinfresco
Proiezione del Film
La Metropoli Futurista (Documentario) Art Media Editori-AME (40 min)
>>> FILM + TALK
ogni martedi alle 20:00 all' ALTOTASSO
06.ott 2009 | martedi | 20:00 | film documentario | 49min
Proiezione del film BAUHAUS
di Frank Whitford (Germania 1994 / 2007)
in lingua inglese
“Lasciateci creare insieme la nuova costruzione del futuro, che sarà tutto in uno: Architettura, Scultura, Pittura.” Con questa visione Walter Gropius apriva 1919 il ‘Staatliche Bauhaus Weimar’, che stava per diventare una delle più influenti scuole di arte, design e architettura da Dessau fino a Chicago. Qui insegnavano artisti come Kandinsky, Itten, Feininger, Klee, Moholy-Nagy e Schlemmer, insieme con i presidi Gropius, Meyer e van der Rohe, il Bauhaus diventò l’essenza di riforma, esperimento ed avanguardia. Questo film cerca di approfondire con opere, marteriali dagli archivi ed interviste la storia em ozionante della scuola ed i suoi protagonisti.
13.ott. 2009 | martedi | 20:00 | film documentario | 76min
Proiezione del film LA ROMA DI MUSSOLINI
di Leonardo Ciacci e Leonardo Tiberi (Italia 2003)
27.ott. 2009 | martedi | 20:00 | film designInterviews | 34min
Discussione e Proiezione del film “ANDREA BRANZI”
L’ARCHTETTURA NON E’ L’ARTE DEL COSTRUIRE. L’ARCHITETTURA E’ UNA DISCIPLINA MOLTO COMPLESSA CHE INTERPRETA LA STORIA E LE TECNOLOGIE E I CAMBIAMENTI DELLA SOCIETA’ “
Andrea Branzi | architetto | designer | critico
Andrea Branzi, architetto e designer, nato a Firenze nel 1938, dove si è laureato nel 1966, vive e lavora a Milano dal 1973.
Dal 1964 al 1974 ha fatto parte del gruppo Archizoom Associati, primo gruppo di avanguardia noto in campo internazionale, i cui progetti sono oggi conservati presso il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma; la sua tesi di laurea e numerosi progetti sono conservati presso il Centro Georges Pompidou di Parigi.
Co-fondatore di Domus Academy, prima scuola internazionale post-laurea di design. Autore di numerosi libri sulla storia e la teoria del design, ha curato numerose mostre di questo settore in Italia e all'estero.
Nel 1987 ha ricevuto il Compasso d'Oro alla carriera.
E' Professore Ordinario e Presidente del Corso di Laurea alla Facoltà di Interni e Design al Politecnico di Milano.
http://www.andreabranzi.it/
http://www.educational.rai.it/lezionididesign/puntate/index.htm
17.nov. 2009 | martedi | 20:00 | film documentario | 20min
DANIEL LIBESKIND
24.nov. 2009 | martedi | 20:00 | film documentario
JEAN NOUVEL
film documentario di Anna Agnelli
in lingua francese| sottotitolato italiano
scarica il file pdf renzo?piano
Nel 1909 Figaro pubblica "Il manifesto dei Futuristi" di F. Tommaso Marinetti, dieci anni dopo nel 1919, in Germania nasce "Il Bauhaus" di Walter Gropius, da quel primo Novecento si inaugura un nuovo patrimonio culturale ‘Il modernismo’ in Europa prima, poi in tutto il mondo. "La tradizione del Modemismo", utopica ma parzialmente e sorprendentemente presente nella nostra vita quotidiana, nella vita politica, in quella civica in tutto l'occidente, è ormai adottata anche nelle potenze orientali. Audaci e provocatori i principi, quelli dei Futuristi ltaliani, quelli dei Funzionalisti Tedeschi, tanto da rivoluzionare non soltanto il mondo delle discipline architettoniche, tecniche ed artistiche ma, tutta una fitta rete comportamentale dell'intero paese-mondo.
CORPORATE IDENTITY 2.0 è un convegno per rincontrarci e ridiscutere, insieme, del nostro contemporaneo sistema sociale/ politico, figlio di quel grande secolo, il Novecento, per festeggiarne l'anniversario, per mantenerne la dovuta memoria storica, attraverso documentari e video-interviste con i grandi architetti e designer che fungono da ponte, per noi e tra noi come Ettore Sottsass, Achille Castiglioni e Andrea Branzi ma, anche i più vicini a noi come Renzo Piano, Jean Nouvel, Toyo Ito e Daniel Libeskind, per scoprire con loro cosa possa essere veramente l'architettura; aldilà delle matrici della critica ortodossa, per assaporare il fascino dei vari concetti e dei vari metodi di una nobile e complessa arte e scienza che, nata con l’uomo ha poi fatto metamorfosi di se stessa e del nostro tempo.
Seria ma ludica, necessaria ma invadente, naturale ma inquinante, come ogni indispensabile, equivocabile, godimento collettivo.
BO 2009-Arch.Simone Sindaco.
architettura | film
1909 | 2009
ARCHITECTURE IN THE 20TH CENTURY
ogni martedì all'Altotasso
Un secolo di idee, linguaggi, interpretazioni e principi sull’Architettura
Incontri – Discussioni – Film - Documentari – Video Design – Interviews
100 anni dal Futurismo, 90 dal Bauhaus,
movimenti questi che segnarono il limite tra l'età moderna e l'età contemporanea proiettandola nel nostro presente. Architetti, Artisti e Letterati, una ciurma senza razza e distinzione che riuscì con completa innovazione ad eliminare l'Ancien règime, consentendo a noi attuali contemporanei di vivere oggi, inconsapevolmente, il loro successo, non più utopia!
PROGRAMMAIl I° appuntamento | sabato | 03.ott.2009 | ore 16:00
"1909/2009. Architecture in the 20th century"
convegno | presso il GOETHE ZENTRUM via de' marchi 4 | Bologna
convegno | presso il GOETHE ZENTRUM via de' marchi 4 | Bologna
ogni MARTEDÌ alle ore 20:00 all' ALTOTASSO
06.ott 2009 | martedi | 20:00 | film documentario | 49min
Proiezione del film BAUHAUS
13.ott. 2009 | martedi | 20:00 | film documentario | 76min
Proiezione del film LA ROMA DI MUSSOLINI
20.ott. 2009 | martedi | 20:00 | film documentario | 13min
Proiezione del film “ACHILLE CASTIGLIONI”
27.ott. 2009 | martedi | 20:00 | film designInterviews | 34min
Discussione e Proiezione del film “ANDREA BRANZI”
03.nov. 2009 | martedi | 20:00 | film designInterviews| 43min
ETTORE SOTTSASS
10.nov 2009 | martedi | 20:00 | film designInterviews |
TOYO ITO
7.nov. 2009 | martedi | 20:00 | film documentario | 20min
DANIEL LIBESKIND
24.nov. 2009 | martedi | 20:00 | film documentario |
JEAN NOUVEL
01.dic. 2009 | martedi | 20:00 | film documentario | 1.20 h
RENZO PIANO - CHE COS'E' ... L' ARCHITETTURA ?
Il I° appuntamento | sabato | 03.ott.2009 | ore 16:00
"1909/2009. Architecture in the 20th century"
Convegno | presso il GOETHE ZENTRUM | via de' marchi 4 | Bologna
inaugurazione della rassegna e proiezione del film documentario
LA METROPOLI FUTURISTA
inaugurazione della rassegna e proiezione del film documentario
LA METROPOLI FUTURISTA
Introdurranno:
Arch. Simone Sindaco + Arch. Britta Alvermann
Ospiti d'onore
Dott. Daniela Panosetti / Semiologa
Dott. Francesco Mazzuchelli / Semiologo della Citta'
Prof. Paolo Fabbri / Semiolo dell'arte
presenteranno: „Il Futurismo – architettura e semiotica“
Pausa | Rinfresco
Proiezione del Film
La Metropoli Futurista (Documentario) Art Media Editori-AME (40 min)
Seguirà come rassegna CORPORATE IDENTITY 2.0 presso ALTOTASSO/Minima Moralia
ogni Martedì-After Work alle ore 20.00 | p.zza San Francesco 6/d Bologna
Una rassegna a cura di Arch. Simone Sindaco + Arch. Britta Alvermann
ogni Martedì-After Work alle ore 20.00 | p.zza San Francesco 6/d Bologna
Una rassegna a cura di Arch. Simone Sindaco + Arch. Britta Alvermann
>>> FILM + TALK
ogni martedi alle 20:00 all' ALTOTASSO
06.ott 2009 | martedi | 20:00 | film documentario | 49min
Proiezione del film BAUHAUS
di Frank Whitford (Germania 1994 / 2007)
in lingua inglese
“Lasciateci creare insieme la nuova costruzione del futuro, che sarà tutto in uno: Architettura, Scultura, Pittura.” Con questa visione Walter Gropius apriva 1919 il ‘Staatliche Bauhaus Weimar’, che stava per diventare una delle più influenti scuole di arte, design e architettura da Dessau fino a Chicago. Qui insegnavano artisti come Kandinsky, Itten, Feininger, Klee, Moholy-Nagy e Schlemmer, insieme con i presidi Gropius, Meyer e van der Rohe, il Bauhaus diventò l’essenza di riforma, esperimento ed avanguardia. Questo film cerca di approfondire con opere, marteriali dagli archivi ed interviste la storia em ozionante della scuola ed i suoi protagonisti.
13.ott. 2009 | martedi | 20:00 | film documentario | 76min
Proiezione del film LA ROMA DI MUSSOLINI
di Leonardo Ciacci e Leonardo Tiberi (Italia 2003)
in lingua italiana con sott.inglese
Un’analisi accurata di tutti i progetti approvati, compresi quelli gia avviati fin dall’ottocento e quelli che trovarono attuazione molto dopo, in era repubblicana, quando la furia demolitrice del duce del fascismo era cessata da tempo.
"La Roma di Mussolini" vuol essere una riscoperta di quel periodo ed un'analisi di come vennero voluti e realizzati gli interventi che determinarono, dopo secoli, la trasformazione piu' radicale subita dall'urbe sia dal punto di vista estetico che funzionale. Il film è un documentario di montaggio di materiali provenienti dall’archivio dell’Istituto Luce, noto per i Cinegiornali di epoca fascista e come il più grande archivio di materiale fotografico e cinematografco della storia italiana.
Compito del documentario, di circa ottanta minuti, è quello di assemblare e "cucire" i materiali dell’archivio Luce, in modo da rendere organica la visione di tante immagini un tempo frammentate nei numerosi brevi filmati, e permettere una rivisitazione storica del progressivo cambiamento della città di Roma.
Una riflessione sul ruolo dei mezzi di comunicazione di quegli anni e sulla mistificazione della realtà dei fatti in cui venivano mascherati temi scomodi.
Al pubblico viene mostrata per la prima volta una Roma in procinto di divenire quello che oggi è: una città urbanizzata in cui le tracce di un’architettura razionalista e moderna (che ben si sposava all’ideale di celebrazione fascista ) sono evidenti e caratterizzano molti quartieri della città.
20.ott. 2009 | martedi | 20:00 | film documentario | 13min
Proiezione del film “ACHILLE CASTIGLIONI”Un’analisi accurata di tutti i progetti approvati, compresi quelli gia avviati fin dall’ottocento e quelli che trovarono attuazione molto dopo, in era repubblicana, quando la furia demolitrice del duce del fascismo era cessata da tempo.
"La Roma di Mussolini" vuol essere una riscoperta di quel periodo ed un'analisi di come vennero voluti e realizzati gli interventi che determinarono, dopo secoli, la trasformazione piu' radicale subita dall'urbe sia dal punto di vista estetico che funzionale. Il film è un documentario di montaggio di materiali provenienti dall’archivio dell’Istituto Luce, noto per i Cinegiornali di epoca fascista e come il più grande archivio di materiale fotografico e cinematografco della storia italiana.
Compito del documentario, di circa ottanta minuti, è quello di assemblare e "cucire" i materiali dell’archivio Luce, in modo da rendere organica la visione di tante immagini un tempo frammentate nei numerosi brevi filmati, e permettere una rivisitazione storica del progressivo cambiamento della città di Roma.
Una riflessione sul ruolo dei mezzi di comunicazione di quegli anni e sulla mistificazione della realtà dei fatti in cui venivano mascherati temi scomodi.
Al pubblico viene mostrata per la prima volta una Roma in procinto di divenire quello che oggi è: una città urbanizzata in cui le tracce di un’architettura razionalista e moderna (che ben si sposava all’ideale di celebrazione fascista ) sono evidenti e caratterizzano molti quartieri della città.
20.ott. 2009 | martedi | 20:00 | film documentario | 13min
LA STRADA, IL CINEMA, LA TV... SONO I LUOGHI DOVE SI IMPARA A OSSERVARE CRITICAMENTE I GESTI OVVI, GLI ATTEGGIAMENTI CONFORMISTI, LE FORME SCONTATE. PER SCOPRIRE COSA? PER SCOPRIRE CHE SI PUÒ FARE ALTRO.“
Achille Castiglioni | architetto | designer | 1918 - 2002La produzione di Achille Castiglioni, architetto e designer laureatosi nel 1944 al Politecnico di Milano, deriva da un approccio originale e privo di pregiudizi al disegno industriale di prodotto. Achille Castiglioni diceva a tal proposito che molti professionisti nel campo del design tendevano a prendere le cose troppo sul serio, e che uno dei segreti del suo successo era al contrario lo scherzare in continuazione.
Le sue creazioni prendono spunto dagli oggetti più semplici e si concretizzano spesso nello sviluppo di diverse funzioni.
Dall' idea di un sellino di bicicletta per esempio nasce l' originale sgabello Sella. Dall' immagine di un lampione stradale nasce la famosa lampada da terra Arco, e così via.
La produzione di Achille Castiglioni si avvale di più di centocinquanta creazioni nel campo dell' illuminazione, dei mobili, e degli articoli per la cucina.
Dall' idea di un sellino di bicicletta per esempio nasce l' originale sgabello Sella. Dall' immagine di un lampione stradale nasce la famosa lampada da terra Arco, e così via.
La produzione di Achille Castiglioni si avvale di più di centocinquanta creazioni nel campo dell' illuminazione, dei mobili, e degli articoli per la cucina.
27.ott. 2009 | martedi | 20:00 | film designInterviews | 34min
Discussione e Proiezione del film “ANDREA BRANZI”
L’ARCHTETTURA NON E’ L’ARTE DEL COSTRUIRE. L’ARCHITETTURA E’ UNA DISCIPLINA MOLTO COMPLESSA CHE INTERPRETA LA STORIA E LE TECNOLOGIE E I CAMBIAMENTI DELLA SOCIETA’ “
Andrea Branzi | architetto | designer | critico
Andrea Branzi, architetto e designer, nato a Firenze nel 1938, dove si è laureato nel 1966, vive e lavora a Milano dal 1973.
Dal 1964 al 1974 ha fatto parte del gruppo Archizoom Associati, primo gruppo di avanguardia noto in campo internazionale, i cui progetti sono oggi conservati presso il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma; la sua tesi di laurea e numerosi progetti sono conservati presso il Centro Georges Pompidou di Parigi.
Co-fondatore di Domus Academy, prima scuola internazionale post-laurea di design. Autore di numerosi libri sulla storia e la teoria del design, ha curato numerose mostre di questo settore in Italia e all'estero.
Nel 1987 ha ricevuto il Compasso d'Oro alla carriera.
E' Professore Ordinario e Presidente del Corso di Laurea alla Facoltà di Interni e Design al Politecnico di Milano.
L’attività di Andrea Branzi si è svolta fin dall’inizio nel settore del progetto urbano, dell'architettura e del design, intese come attività professionali integrate e impegnate nella produzione di innovazione.
In questo senso c'è sempre stata una stretta relazione tra progetto e ricerca, intesi come attività impegnate a spostare in avanti la conoscenza e la riflessione critica sul progetto e sul contesto storico. A partire dal periodo della nascita del movimento radical (la sua tesi di laurea è conservata presso l’archivio storico del Centro Georges Pompidou di Parigi), alle attività didattiche e di ricerca attuali sui modelli di urbanizzazione debole.
Il suo archivio è conservato presso il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma, mentre l’archivio fotografico di Archizoom Associati presso il Centro Georges Pompidou.
Un aspetto costante dell’attività di Andrea Branzi è costituito dalla riflessione teorica sulle mutazioni interne alla cultura del progetto, e sulle relazioni tra questa e il contesto socio-tecnologico.In questo senso c'è sempre stata una stretta relazione tra progetto e ricerca, intesi come attività impegnate a spostare in avanti la conoscenza e la riflessione critica sul progetto e sul contesto storico. A partire dal periodo della nascita del movimento radical (la sua tesi di laurea è conservata presso l’archivio storico del Centro Georges Pompidou di Parigi), alle attività didattiche e di ricerca attuali sui modelli di urbanizzazione debole.
Il suo archivio è conservato presso il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma, mentre l’archivio fotografico di Archizoom Associati presso il Centro Georges Pompidou.
Intensa è la sua attività' di promozione di mostre e di partecipazione a tutte le maggiori iniziative internazionali del settore, oltre ad essere spesso invitato ad allestire mostre monografiche sul suo lavoro. Di particolare importanza le mostre storiche da lui organizzate sul design italiano, sul made in Italy e sui temi dell’'abitare. Numerosi premi internazionali sono stati conferiti alla sua attività' di progettista e teorico, tra i quali il Compasso d’'Oro alla carriera nel 1987.
Autore di numerosi libri sulla teoria del progetto contemporaneo e sulla storia del design italiano, che sono stati pubblicati fino dagli anni ’80 in Italia, Inghilterra, Francia, Stati Uniti. Unico autore del settore con tre titoli pubblicati da MIT press (U.S.A)
http://www.andreabranzi.it/
http://www.educational.rai.it/lezionididesign/puntate/index.htm
Ettore Sottsass ha segnato tante epoche nella sua lunga vita, è stato protagonista del Razionalismo, del MAC, dello Spazialismo fino alla cultura pop e lo ha fatto entrando con la sua creatività nel mondo del design, dell’architettura ma anche in quello della pittura e della grafica.
Nato nella città austriaca di Innsbruck, luogo natale della madre, Ettore Sottsass nel 1939 si laureò in architettura seguendo la raccomandazione di suo padre, l' affermato architetto italiano anch' egli di nome Ettore Sottsass, al politecnico di Torino.
Dopo la laurea inizia l’attività professionale a Milano, dove collabora con G.Pagano. Dal 1958 è responsabile del settore computer design per Olivetti di Ivrea (la macchina da scrivere Valentine, 1969-1970, è esposta al MOMA) e riceve il Compasso d’Oro per l’elaboratore elettronico G 120, 1970.
Mostre personali gli sono state dedicate dalla Biennale di Venezia nel 1976, dal Centre Pompidou a Parigi nel 1994.
Participa al movimento Global Tools alla fine degli anni settanta, fonda MEMPHIS nel 1981.
Il movimento si avvaleva della partecipazione di molti designer e architetti che erano interessati alla sperimentazione di un nuovo metodo di design che era indirizzato verso la liberazione della professione del design dai pregiudizi, e che consentiva ai designer di essere più auto espressionisti e creativi. Fra di essi c' erano Andrea Branzi, Michele De Lucchi, Matteo Thun, Aldo Cibic, Nathalie du Pasquier, e George Sowden. La loro interazione produsse creazioni da un' idea di funzionalismo che cominciava da zero, e che poteva facilmente essere confusa con la celebrazione del design non funzionale da coloro che non la capivano.
Nel 1985 Ettore Sottsass mise fine alle rappresentazioni paradossali dei mass media lasciando il movimento, e si concentrò più profondamente sul lavoro del suo studio di design Sottsass e Associati, fondato nel 1980, tuttora attivo, con la collaborazione di Aldo Cibic e Andrea Branzi.
La ditta intraprese una vasta gamma di progetti fra cui quelli per le case manifatturiere Philips, Siemens, e Apple Computers. Nel frattempo Memphis diventava un' affermata teoria del design a cui i designer oggi possono fare riferimento quando sviluppano nuovi concetti.
Dal 1985 Sottsass riprende con vigore ad occuparsi anche di Architettura, realizzando Casa Wolf in Colorado, progetto realizzato ponendo una grande attenzione all’ambiente, ai materiali e al colore e le finiture applicate; Casa Olabuenaga a Maui nel 1989, in cui si combinano e si incastrano una serie di volumi colorati adagiati su una grande terrazza in legno affacciata sull’oceano; ed altre case in giro per il mondo.
In questa fase, oltre all’architettura, Sottsass si dedica alla collaborazione con diverse Gallerie d’Arte e si allontana dalle logiche produttive dell’industrial-design come dimostrano alcune sue creazioni per la Galleria Blum Helman di New York e per la Galleria Mourmans.
Nato nella città austriaca di Innsbruck, luogo natale della madre, Ettore Sottsass nel 1939 si laureò in architettura seguendo la raccomandazione di suo padre, l' affermato architetto italiano anch' egli di nome Ettore Sottsass, al politecnico di Torino.
Dopo la laurea inizia l’attività professionale a Milano, dove collabora con G.Pagano. Dal 1958 è responsabile del settore computer design per Olivetti di Ivrea (la macchina da scrivere Valentine, 1969-1970, è esposta al MOMA) e riceve il Compasso d’Oro per l’elaboratore elettronico G 120, 1970.
Mostre personali gli sono state dedicate dalla Biennale di Venezia nel 1976, dal Centre Pompidou a Parigi nel 1994.
Participa al movimento Global Tools alla fine degli anni settanta, fonda MEMPHIS nel 1981.
Il movimento si avvaleva della partecipazione di molti designer e architetti che erano interessati alla sperimentazione di un nuovo metodo di design che era indirizzato verso la liberazione della professione del design dai pregiudizi, e che consentiva ai designer di essere più auto espressionisti e creativi. Fra di essi c' erano Andrea Branzi, Michele De Lucchi, Matteo Thun, Aldo Cibic, Nathalie du Pasquier, e George Sowden. La loro interazione produsse creazioni da un' idea di funzionalismo che cominciava da zero, e che poteva facilmente essere confusa con la celebrazione del design non funzionale da coloro che non la capivano.
Nel 1985 Ettore Sottsass mise fine alle rappresentazioni paradossali dei mass media lasciando il movimento, e si concentrò più profondamente sul lavoro del suo studio di design Sottsass e Associati, fondato nel 1980, tuttora attivo, con la collaborazione di Aldo Cibic e Andrea Branzi.
La ditta intraprese una vasta gamma di progetti fra cui quelli per le case manifatturiere Philips, Siemens, e Apple Computers. Nel frattempo Memphis diventava un' affermata teoria del design a cui i designer oggi possono fare riferimento quando sviluppano nuovi concetti.
Dal 1985 Sottsass riprende con vigore ad occuparsi anche di Architettura, realizzando Casa Wolf in Colorado, progetto realizzato ponendo una grande attenzione all’ambiente, ai materiali e al colore e le finiture applicate; Casa Olabuenaga a Maui nel 1989, in cui si combinano e si incastrano una serie di volumi colorati adagiati su una grande terrazza in legno affacciata sull’oceano; ed altre case in giro per il mondo.
In questa fase, oltre all’architettura, Sottsass si dedica alla collaborazione con diverse Gallerie d’Arte e si allontana dalle logiche produttive dell’industrial-design come dimostrano alcune sue creazioni per la Galleria Blum Helman di New York e per la Galleria Mourmans.
Tuttavia, occorre ancora segnalare la sua firma nell’allestimento degli inteni dell’aeroporto di Malpensa 2000, un progetto semplice che intende comunicare al viaggiatore che parte o arriva una Italia non presuntuosa, non aggressiva, non in preda al panico ne in affanno, bensì un’Italia che insegue una cultura dedicata all’uomo“.
archfilm?2.0?ettore?sottsass (Vedi pdf)
10.nov 2009 | martedi | 20:00 | film designInterviews |
archfilm?2.0?ettore?sottsass (Vedi pdf)
10.nov 2009 | martedi | 20:00 | film designInterviews |
TOYO ITO
film documentario di Anna Agnelli
per la collana Interni & Pirelli RE – Great Architects
in lingua giapponese | sottotitolato italiano
film documentario di Anna Agnelli
per la collana Interni & Pirelli RE – Great Architects
in lingua giapponese | sottotitolato italiano
„Provo a dare una spiegazione partendo dai sistemi biologici. Se guardiamo al mondo della natura, come l’acqua che scorre, o i flussi del vento, o alla forma degli alberi, o alle forme viventi ci rendiamo conto che non vi è la presenza di angoli retti. Allora mi chiedo: perché i fiumi non scorrono in linea retta?”
Toyo Ito – architetto - giappone
All'origine di quanto Ito ha costruito o progettato, vi è il tentativo di liberare l'architettura dalla gravità e la denuncia dei conflitti che scandiscono la convivenza della forma con la pesantezza. Se l'essenza dell'architettura è il punto d'incontro tra la pesantezza dei materiali che la spingono verso il basso e lo spirito dell'uomo che la innalza verso l'alto, la poetica dell'artista ricerca la leggerezza, partendo dal minimalismo di Ando e attraverso l'utilizzo di materiali da costruzione non tradizionali, strada più volte tentata nel corso del '900.
Toyo Ito – architetto - giappone
All'origine di quanto Ito ha costruito o progettato, vi è il tentativo di liberare l'architettura dalla gravità e la denuncia dei conflitti che scandiscono la convivenza della forma con la pesantezza. Se l'essenza dell'architettura è il punto d'incontro tra la pesantezza dei materiali che la spingono verso il basso e lo spirito dell'uomo che la innalza verso l'alto, la poetica dell'artista ricerca la leggerezza, partendo dal minimalismo di Ando e attraverso l'utilizzo di materiali da costruzione non tradizionali, strada più volte tentata nel corso del '900.
Il primo esempio in cui traduce questa sua poetica è la casa in alluminio a Fujisawashi, Kanagawa (1970-71), materiale utilizzato poi anche per la casa a Sakurajosui, Tokyo (1997-2000); una conferma viene trent'anni dopo dalla copertura polimaterica del parco agricolo di Oita (2001). Seguendo questo indirizzo di ricerca, le opere di Ito finiscono per esaltare le valenze ottiche dei materiali e, al contempo, per ricorrere a forme sempre più libere. Gli impianti dei suoi progetti tendono ad assumere configurazioni sinuose e insinuanti, mentre i rivestimenti tradiscono le originarie geometrie di figure semplici e stereometricamente definite per prediligere curve complesse e configurazioni avvolgenti.
È considerato “uno degli architetti più innovativi ed influenti al mondo” (Designboom) ed è particolarmente apprezzato per la creazione ed elaborazione di concetti architettonici estremi, nei quali combina il mondo fisico con quello virtuale. È uno degli esponenti più significativi di quell’indirizzo architettonico che propina la nozione contemporanea di città simulata.
Toyo Ito, nato nel 1941, si è laureato in architettura a Tokyo nel 1965. Dopo aver lavorato con Kikutake Kiyonori, ha iniziato la sua attività autonoma nel 1971, occupandosi soprattutto di edilizia residenziale. Dal 1990 ha partecipato ad alcuni importanti concorsi internazionali, tra i quali quelli per l'ampliamento del MOMA di New York e per la realizzazione del Centro per le Arti e l’Architettura Contemporanee di Via Guido Reni a Roma, oggi MAXXI, Museo delle Arti del XXI sec. Insegnante in diverse università in Europa, Giappone e Stati Uniti, Ito ha partecipato a diverse mostre internazionali e ha realizzato importanti edifici tra cui la "Torre dei Venti" a Yokohama (1986), il Museo di Yatsushiro (1991), la "T" Hall a Taishi (1999) e "O Dome" a Odate (1997).
scrica il file pdf - toyo?itoToyo Ito, nato nel 1941, si è laureato in architettura a Tokyo nel 1965. Dopo aver lavorato con Kikutake Kiyonori, ha iniziato la sua attività autonoma nel 1971, occupandosi soprattutto di edilizia residenziale. Dal 1990 ha partecipato ad alcuni importanti concorsi internazionali, tra i quali quelli per l'ampliamento del MOMA di New York e per la realizzazione del Centro per le Arti e l’Architettura Contemporanee di Via Guido Reni a Roma, oggi MAXXI, Museo delle Arti del XXI sec. Insegnante in diverse università in Europa, Giappone e Stati Uniti, Ito ha partecipato a diverse mostre internazionali e ha realizzato importanti edifici tra cui la "Torre dei Venti" a Yokohama (1986), il Museo di Yatsushiro (1991), la "T" Hall a Taishi (1999) e "O Dome" a Odate (1997).
17.nov. 2009 | martedi | 20:00 | film documentario | 20min
DANIEL LIBESKIND
Nasce in Polonia nel 1946, figlio di due deportati ebrei sopavissuti ai campi di sterminio nazisti.
Studia pianoforte in Israele, all’età di 13 anni emigra negli Stati Uniti e a 17 anni (1965) ottiene la nazionalità statunitense.
Si diploma in architettura alla “Cooper Union for the Advancement of Science and Art” di New York nel 1970 e consegue il diploma di perfezionamento in Storia e Teoria dell’Architettura in Gran Bretagna, alla “School of Comparative Studies”presso la Essex University nel 1972.
E’ stato docente e ha tenuto corsi presso numerose università di Stati Uniti, Europa e Giappone ed è stato, dal 1978 al 1985, direttore del Dipartimento di Architettura della “Cranbrook Academy of Art” a Bloomfield, nel Michigan.
Dal 1986 al 1989, a Milano è stato direttore di Architecture Intarmundium, un istituto privato per l'architettura e l'urbanisitica, di cui è stato fondatore.
Ha inoltre ricevuto numerosi riconoscimenti e nel 1989 ha vinto il suo primo concorso, per la realizzazione del nuovo Museo Ebraico di Berlino
Ha uno studio in Germania ed uno in California (USA).
Nel febbraio 2003 vince il concorso per la ricostruzione di Ground Zero con la Freedom Tower (torre della libertà) alta 541 metri, cioè 1776 piedi, numero simbolico che corrisponde all’anno della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti.
Inoltre nelle sua brillante carriera si è dedicato anche al teatro, ha disegnato scenografie e costumi per alcuni spettacoli, ed ha progettato un teatrino sperimentale a Brema. Tutte le sue opere affermano la sua architettura irregolare, ma visivamente sconvolgente, come il palazzo a forma di vela alto ben 170 metri progettato a Milano e la nuova sede dell'Editoriale Bresciana, ancora in costruzione almeno fino al 2010.
scarica il file pdf - daniel?libeskindStudia pianoforte in Israele, all’età di 13 anni emigra negli Stati Uniti e a 17 anni (1965) ottiene la nazionalità statunitense.
Si diploma in architettura alla “Cooper Union for the Advancement of Science and Art” di New York nel 1970 e consegue il diploma di perfezionamento in Storia e Teoria dell’Architettura in Gran Bretagna, alla “School of Comparative Studies”presso la Essex University nel 1972.
E’ stato docente e ha tenuto corsi presso numerose università di Stati Uniti, Europa e Giappone ed è stato, dal 1978 al 1985, direttore del Dipartimento di Architettura della “Cranbrook Academy of Art” a Bloomfield, nel Michigan.
Dal 1986 al 1989, a Milano è stato direttore di Architecture Intarmundium, un istituto privato per l'architettura e l'urbanisitica, di cui è stato fondatore.
Ha inoltre ricevuto numerosi riconoscimenti e nel 1989 ha vinto il suo primo concorso, per la realizzazione del nuovo Museo Ebraico di Berlino
Ha uno studio in Germania ed uno in California (USA).
Nel febbraio 2003 vince il concorso per la ricostruzione di Ground Zero con la Freedom Tower (torre della libertà) alta 541 metri, cioè 1776 piedi, numero simbolico che corrisponde all’anno della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti.
Inoltre nelle sua brillante carriera si è dedicato anche al teatro, ha disegnato scenografie e costumi per alcuni spettacoli, ed ha progettato un teatrino sperimentale a Brema. Tutte le sue opere affermano la sua architettura irregolare, ma visivamente sconvolgente, come il palazzo a forma di vela alto ben 170 metri progettato a Milano e la nuova sede dell'Editoriale Bresciana, ancora in costruzione almeno fino al 2010.
24.nov. 2009 | martedi | 20:00 | film documentario
JEAN NOUVEL
film documentario di Anna Agnelli
in lingua francese| sottotitolato italiano
architetto | francia
“…L'architettura deve molto al cinema anche come suggestioni. Penso, ad esempio, all'interno che ho creato per l'Opéra di Lione, dove piccole bugie illuminano ogni singolo volto degli spettatori come nel film Barry Lindon di Kubrick…”
Un architetto di fama mondiale, ha ricevuto nel 2001 tre riconoscimenti internazionali (il Premio Borromini, la Medaglia d’oro del Royal Insitute of British Architetcts, il Praemium Imperiale conferito a Tokyo).
Nel 2008 è stato insignito del Premio Pritzker che è considerato il Premio Nobel per l'architettura.
Per Nouvel l'architettura è "arte visiva, produzione di immagini". Una architettura smaterializzata, dove sono protagonisti la luce e le superfici più che la qualità scultorea dell'opera. Nouvel si fa portatore dell'importanza sociale e culturale dell'architettura, che si impegna nel mondo, in un continuo scambio con altre discipline.
Jean Nouvel nasce il 12 agosto 1945 a Fumel, cittadina della Francia sud-orientale. Nel 1966 è primo al concorso di ammissione della Scuola nazionale superiore di Belle Arti di Parigi, dove si diploma nel 1972. Seguendo il filone intellettuale dell'architetto Claude Parent (presso il quale lavora dal 1967 al 1970) e di Paul Virilio, apre il suo primo studio nel 1970 con François Seigneur. Incontra il critico Georges Boudaille, grazie al quale diventa architetto della Biennale di Parigi, fin dal 1971.
Realizza numerosi allestimenti – un tipo di commessa che ama in modo particolare – tra cui quello della sezione architettura e design della mostra "Gli anni 50" al Centre Pompidou nel 1988 e, più recentemente, quello della mostra "Il futuro del lavoro" e "La Mobilità" per l'Expo 2000 di Hannover. Nel 1976, incontra lo scenografo Jacques le Parquet che lo aiuta a scoprire il mondo del teatro e della regia e lavora con lui nel progetto di ristrutturazione del teatro Gaité Lyrique a Parigi.
Jean Nouvel ha sempre manifestato delle prese di posizione militanti, quando non polemiche, a proposito dei problemi e delle decisioni riguardanti l'architettura e la città. E' co-fondatore del movimento "Marzo 1976" e del Sindacato dell'Architettura nel 1977. E' co-organizzatore del "contro concorso" internazionale per la sistemazione del quartiere delle Halles. Fonda, nel 1980, la Biennale di Architettura nell'ambito della Biennale di Parigi. Attualmente, ricopre la carica di presidente dell'Associazione per la Mutazione dell'Ile Seguin (AMIS).
La sua prima realizzazione di spicco, esemplare di ciò che usava chiamare "architettura critica", è la Casa Dick (Saint-André-les-Vergers, Aube, 1976). Da allora in poi si susseguono progetti significativi del suo percorso.
Nel 1981 François Mitterand dà inizio ai "Grands projets" di Parigi e Jean Nouvel è invitato a partecipare al concorso per l'Istituto del Mondo Arabo, vincendolo. La realizzazione di questo progetto segna un punto di svolta per l'architettura francese sulla scena internazionale.
Nel 1985 apre un nuovo studio e progetta l’INIST di Nancy, l’Opera di Lione e il centro culturale Onyx a Saint Herblain. Negli anni successivi, l’ufficio, nel quale lavorano più di cento collaboratori, elabora progetti internazionali di dimensione e destinazione varie.
Una vera e propria figura carismatica della cultura contemporanea
Un architetto di fama mondiale, ha ricevuto nel 2001 tre riconoscimenti internazionali (il Premio Borromini, la Medaglia d’oro del Royal Insitute of British Architetcts, il Praemium Imperiale conferito a Tokyo).
Nel 2008 è stato insignito del Premio Pritzker che è considerato il Premio Nobel per l'architettura.
Per Nouvel l'architettura è "arte visiva, produzione di immagini". Una architettura smaterializzata, dove sono protagonisti la luce e le superfici più che la qualità scultorea dell'opera. Nouvel si fa portatore dell'importanza sociale e culturale dell'architettura, che si impegna nel mondo, in un continuo scambio con altre discipline.
Jean Nouvel nasce il 12 agosto 1945 a Fumel, cittadina della Francia sud-orientale. Nel 1966 è primo al concorso di ammissione della Scuola nazionale superiore di Belle Arti di Parigi, dove si diploma nel 1972. Seguendo il filone intellettuale dell'architetto Claude Parent (presso il quale lavora dal 1967 al 1970) e di Paul Virilio, apre il suo primo studio nel 1970 con François Seigneur. Incontra il critico Georges Boudaille, grazie al quale diventa architetto della Biennale di Parigi, fin dal 1971.
Realizza numerosi allestimenti – un tipo di commessa che ama in modo particolare – tra cui quello della sezione architettura e design della mostra "Gli anni 50" al Centre Pompidou nel 1988 e, più recentemente, quello della mostra "Il futuro del lavoro" e "La Mobilità" per l'Expo 2000 di Hannover. Nel 1976, incontra lo scenografo Jacques le Parquet che lo aiuta a scoprire il mondo del teatro e della regia e lavora con lui nel progetto di ristrutturazione del teatro Gaité Lyrique a Parigi.
Jean Nouvel ha sempre manifestato delle prese di posizione militanti, quando non polemiche, a proposito dei problemi e delle decisioni riguardanti l'architettura e la città. E' co-fondatore del movimento "Marzo 1976" e del Sindacato dell'Architettura nel 1977. E' co-organizzatore del "contro concorso" internazionale per la sistemazione del quartiere delle Halles. Fonda, nel 1980, la Biennale di Architettura nell'ambito della Biennale di Parigi. Attualmente, ricopre la carica di presidente dell'Associazione per la Mutazione dell'Ile Seguin (AMIS).
La sua prima realizzazione di spicco, esemplare di ciò che usava chiamare "architettura critica", è la Casa Dick (Saint-André-les-Vergers, Aube, 1976). Da allora in poi si susseguono progetti significativi del suo percorso.
Nel 1981 François Mitterand dà inizio ai "Grands projets" di Parigi e Jean Nouvel è invitato a partecipare al concorso per l'Istituto del Mondo Arabo, vincendolo. La realizzazione di questo progetto segna un punto di svolta per l'architettura francese sulla scena internazionale.
Nel 1985 apre un nuovo studio e progetta l’INIST di Nancy, l’Opera di Lione e il centro culturale Onyx a Saint Herblain. Negli anni successivi, l’ufficio, nel quale lavorano più di cento collaboratori, elabora progetti internazionali di dimensione e destinazione varie.
Una vera e propria figura carismatica della cultura contemporanea
01.dic. 2009 | martedi | 20:00 | film documentario | 1.20 h
RENZO PIANO - CHE COS'E' ... L' ARCHITETTURA ?
film documentario di Luca Sossella Editore | 2007
intervista a Renzo Piano di Piergiorgio Odifreddi
"Quello dell'architetto è un mestiere antico come cacciare, pescare, coltivare ed esplorare. Dopo la ricerca del cibo viene la ricerca della dimora. Ad un certo punto, l'uomo, insoddisfatto dei rifugi offerti dalla natura, è diventato architetto".
RENZO PIANO - CHE COS'E' ... L' ARCHITETTURA ?
film documentario di Luca Sossella Editore | 2007
intervista a Renzo Piano di Piergiorgio Odifreddi
"Quello dell'architetto è un mestiere antico come cacciare, pescare, coltivare ed esplorare. Dopo la ricerca del cibo viene la ricerca della dimora. Ad un certo punto, l'uomo, insoddisfatto dei rifugi offerti dalla natura, è diventato architetto".
RENZO PIANO | architetto | italia
Un’intervista a Renzo Piano di Piergiorgio Odifreddi. Il racconto del tempo, della memoria, della natura e del corpo impastato al desiderio di trasformare la faccia del mondo. La costruzione degli oggetti nel mondo nasconde il tempo nello spazio. Lo spazio che ci ospita ci fa dimenticare il tempo, ogni spazio è memoria e futuro. Il tempo quotidiano, della natura e degli anni che verranno sono dentro lo spazio così come, scrisse Borges, "l'oblio è una delle forme della memoria, il suo remoto sottosuolo, rovescio segreto della medaglia".
Nato a Genova il 14 settembre 1937, laureato al Politecnico di Milano nel 1964, dopo le esperienze presso Franco Albini, Marco Zanuso, Louis Kahn e Makowskj, inizia l'attività progettuale con una serie di studi sperimentali sulle strutture spaziali a guscio e sui sistemi costruttivi innovativi, avendo come riferimento l'amico e maestro francese Jean Prouvé. Questi primi progetti, tra i quali un padiglione per la XIV Triennale del 1966, vengono pubblicati su Domus e Casabella alla fine degli anni sessanta, permettendo a Renzo Piano di affermarsi sul panorama nazionale, ottenendo la possibilità di realizzare il padiglione dell'industria italiana all'Expo di Osaka nel 1969.
Dal 1971 inizia la collaborazione con Richard Rogers, nella società Piano&Rogers, e dal 1977 con Peter Rice, con la Piano&Rice Associates: è il periodo del Centre Georges Pompidou, uno dei progetti più discussi degli ultimi trent'anni.
Nel 1977, separandosi da Rogers, Piano si unisce a Peter Rice (1935-1993), famoso ingegnere civile, per fondare l'"Atelier Piano & Rice". Nel 1981 Piano fonda il "Renzo Piano Building Workshop", con un ufficio a Genova ed uno a Parigi. Circa 100 persone oggi vi lavorano. Da allora l'intensissima attività progettuale, supportata dagli studi di Parigi e Genova, mirata all'uso di materiali e tecnologie all'avanguardia, permette di realizzare edifici e complessi urbani in tutto il mondo.
Renzo Piano, che è anche ambasciatore UNESCO, è entrato nel maggio 2007 a far parte della squadra del sindaco di Genova Marta Vincenzi come consulente all'urbanistica sulla base di un progetto che porterà a definire le linee della città del terzo millennio.
Tra i numerosi premi ottenuti da Piano si ricorda il Premio Pritzker 1998, considerato il premio più prestigioso a livello mondiale nel campo architettonico.
Nato a Genova il 14 settembre 1937, laureato al Politecnico di Milano nel 1964, dopo le esperienze presso Franco Albini, Marco Zanuso, Louis Kahn e Makowskj, inizia l'attività progettuale con una serie di studi sperimentali sulle strutture spaziali a guscio e sui sistemi costruttivi innovativi, avendo come riferimento l'amico e maestro francese Jean Prouvé. Questi primi progetti, tra i quali un padiglione per la XIV Triennale del 1966, vengono pubblicati su Domus e Casabella alla fine degli anni sessanta, permettendo a Renzo Piano di affermarsi sul panorama nazionale, ottenendo la possibilità di realizzare il padiglione dell'industria italiana all'Expo di Osaka nel 1969.
Dal 1971 inizia la collaborazione con Richard Rogers, nella società Piano&Rogers, e dal 1977 con Peter Rice, con la Piano&Rice Associates: è il periodo del Centre Georges Pompidou, uno dei progetti più discussi degli ultimi trent'anni.
Nel 1977, separandosi da Rogers, Piano si unisce a Peter Rice (1935-1993), famoso ingegnere civile, per fondare l'"Atelier Piano & Rice". Nel 1981 Piano fonda il "Renzo Piano Building Workshop", con un ufficio a Genova ed uno a Parigi. Circa 100 persone oggi vi lavorano. Da allora l'intensissima attività progettuale, supportata dagli studi di Parigi e Genova, mirata all'uso di materiali e tecnologie all'avanguardia, permette di realizzare edifici e complessi urbani in tutto il mondo.
Renzo Piano, che è anche ambasciatore UNESCO, è entrato nel maggio 2007 a far parte della squadra del sindaco di Genova Marta Vincenzi come consulente all'urbanistica sulla base di un progetto che porterà a definire le linee della città del terzo millennio.
Tra i numerosi premi ottenuti da Piano si ricorda il Premio Pritzker 1998, considerato il premio più prestigioso a livello mondiale nel campo architettonico.
scarica il file pdf renzo?piano
Nel 1909 Figaro pubblica "Il manifesto dei Futuristi" di F. Tommaso Marinetti, dieci anni dopo nel 1919, in Germania nasce "Il Bauhaus" di Walter Gropius, da quel primo Novecento si inaugura un nuovo patrimonio culturale ‘Il modernismo’ in Europa prima, poi in tutto il mondo. "La tradizione del Modemismo", utopica ma parzialmente e sorprendentemente presente nella nostra vita quotidiana, nella vita politica, in quella civica in tutto l'occidente, è ormai adottata anche nelle potenze orientali. Audaci e provocatori i principi, quelli dei Futuristi ltaliani, quelli dei Funzionalisti Tedeschi, tanto da rivoluzionare non soltanto il mondo delle discipline architettoniche, tecniche ed artistiche ma, tutta una fitta rete comportamentale dell'intero paese-mondo.
CORPORATE IDENTITY 2.0 è un convegno per rincontrarci e ridiscutere, insieme, del nostro contemporaneo sistema sociale/ politico, figlio di quel grande secolo, il Novecento, per festeggiarne l'anniversario, per mantenerne la dovuta memoria storica, attraverso documentari e video-interviste con i grandi architetti e designer che fungono da ponte, per noi e tra noi come Ettore Sottsass, Achille Castiglioni e Andrea Branzi ma, anche i più vicini a noi come Renzo Piano, Jean Nouvel, Toyo Ito e Daniel Libeskind, per scoprire con loro cosa possa essere veramente l'architettura; aldilà delle matrici della critica ortodossa, per assaporare il fascino dei vari concetti e dei vari metodi di una nobile e complessa arte e scienza che, nata con l’uomo ha poi fatto metamorfosi di se stessa e del nostro tempo.
Seria ma ludica, necessaria ma invadente, naturale ma inquinante, come ogni indispensabile, equivocabile, godimento collettivo.
BO 2009-Arch.Simone Sindaco.