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Embryo

Mercoledì 19 Aprile ore 21,00

Proiezione di filmati sugli Embryo Storici Pionieri dell'Etno Jazz Tedesco

In occasione del loro Tour in Italia -  il 22 aprile a Modena

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Serata Proposta da "CHE TORNI BABELE"
Quando la definizione di "world music" non esisteva, quando Peter Gabriel era ancora a travestirsi per attirare l'attenzione sui Genesis, quando in Italia si discuteva animatamente (e con poca sintesi) sul rapporto fra musica di tradizione orale e lievi contaminazioni, Christian Burchard portava il suo gruppo di rock-jazz sui territori delle mescolanze musicali ed etniche. Gli Embryo, fin dall'inizio degli anni Settanta, cominciavano ad esplorare le culture del Mediterraneo, l' Oriente più lontano, l'Africa.
Dalla Germania, quella della rigida musica colta e della fredda ricerca elettronica, dalla Germania della ferrea organizzazione sociale e dell'improvviso benessere economico, scendevano a confrontarsi con le culture più emarginate, completamente aperti alla mescolanza e disponibili ad imparare. Rispettosi dei differenti popoli, delle loro tradizioni e dei loro modelli culturali, tanto che è difficile pensare ancora oggi a questo gruppo come ad un gruppo "tedesco". Gli Embryo sono gli Embryo e riescono a raccogliere, e soprattutto a vivere, nel proprio lavoro cosmopolita schegge di mondo. In trent' anni di attività con la band di Christian hanno suonato un centinaio di musicisti, alcuni immensi come Charlie Mariano o Mal Waldron, altri sconosciuti, ma tutti di grande profilo e tecnica. Hanno realizzato ventidue dischi, dai primi controllati dalle majors a quelli prodotti dalla Schneeball (una delle prime esperienze indipendenti europee), dai lavori con i loro amici italiani della Materiali Sonori ai più recenti album totalmente autoprodotti. Un lungo viaggio sonoro, specchio fedele di viaggi reali: da quello mitico in India dal 1978 al 1979 alle tournée in Cina e Giappone, alle esperienze in Nigeria, ai lunghi e ripetuti soggiorni in Marocco e in Turchia. Proprio il Medio-Oriente e l'area maghrebina, le culture islamiche più vicine all'Europa, sono stati i loro punti di riferimento più costanti, non solo come luoghi da visitare, ma anche come modelli musicali. Gli strumenti tradizionali di queste aree, i modi e i ritmi, hanno fatto da humus per la ricerca degli Embryo. Uno dei più recenti dischi è proprio un nuovo resoconto di un ulteriore viaggio, da Istanbul a Casablanca, due città simbolo della cultura musicale del Mediterraneo. E' un album doppio che fotografa l'attraversamento in modo impeccabile e non superficiale, di regioni geografiche omogenee. Ma lo fa in modo così profondo che si scoprono tutte le possibili differenze e le enormi ricchezze espressive. Come sempre, i musicisti coinvolti sono molti e provenienti dalle esperienze più diverse (come il cinese Xizhi Nie, una personalità indiscussa nell'ambito dei violini orientali e dello sheng). Durante il viaggio ovviamente vengono coinvolti (e subito registrati) molti musicisti locali e personaggi come Okay Temiz, Mahmoud Gania,Ahmed Geurfti, Ahmed Ozden. Fra gli "storici", dobbiamo ricordare le presenze di Edgar Hofmann, Lothar Stahl, Roman Bunka. "Istanbul Casablanca" è un lavoro ch riesce a stimolare l'immaginazione di chi ascolta. E' la forza della musica e gli Embryo riescono ancora una volta a sfruttarla al meglio.
per maggiori info visitate www.chetornibabele.com      www.circolosardegna.bo.it

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