Massimo Stefanizzi
Massimo Stefanizzi ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio "Benedetto Marcello" di Venezia dove, sotto la guida di Angelo Amato e Alvise Vidolin, si è diplomato a pieni voti nelle discipline di chitarra e musica elettronica. Dopo la maturità si è trasferito a Bologna dove ha compiuto gli studi di musicologia e perfezionato quelli di composizione presso la locale università. Dal 1986 al 1989 ha lavorato in varie formazioni cameristiche ed orchestrali.
Attivo anche in campo teatrale, ha scritto le musiche di scena del dramma Der Fall Hartmann di Nicolas Dabelstein. Di particolare rilievo è stata inoltre la sua collaborazione con l'attore hollywoodiano Leon Askin documentata recentemente in un film biografico di produzione tedesca.
Ha preso parte a registrazioni discografiche e radiofoniche con la RIAS Jugendorchester di Berlino, la European Touring Orchestra di Londra e l'orchestra del Gran Teatro La Fenice di Venezia; ha partecipato a numerose rassegne e festivals in Austria e all'estero tra i quali si ricordano: Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano, Palazzo dell'Hofburg di Vienna, Fondazione Gulbenkian di Lisbona, Wiener Konzerthaus, Schloß Schönbrunn, Österreichische Nationalbibliothek, Gesellschaft für Musiktheater.
Per alcuni anni ha affiancato all'attività concertistica anche quella didattica: ha insegnato al Conservatorio di Venezia e a quello di São Miguel in Portogallo.
Le sue qualità di interprete dal temperamento intenso e trascinante, incline all'enfasi drammatica e al fraseggio caloroso, lo hanno reso particolarmente apprezzato nel campo del recital.
Per alcuni anni ha affiancato all'attività concertistica anche quella didattica: ha insegnato al Conservatorio di Venezia e a quello di São Miguel in Portogallo.
Le sue qualità di interprete dal temperamento intenso e trascinante, incline all'enfasi drammatica e al fraseggio caloroso, lo hanno reso particolarmente apprezzato nel campo del recital.
Nel corso degli ultimi anni ha approfondito sia lo studio sulle antiche prassi esecutive del liuto e della chitarra barocca, sia quello sul linguaggio delle avanguardie musicali, una ricerca che si rivolge più ampiamente agli aspetti antropologici e culturali che caratterizzano le diverse epoche storiche.
Da questo approccio è nata l'esigenza di postulare in modo originale una nuova e più solida relazione unitaria tra l'oggettualità del testo e la soggettività dell'interpretazione.
Da questo approccio è nata l'esigenza di postulare in modo originale una nuova e più solida relazione unitaria tra l'oggettualità del testo e la soggettività dell'interpretazione.
Dal 1999 risiede a Vienna. È ritenuto uno dei più singolari ed apprezzati solisti della scena internazionale.
Per maggiori informazioni: www.massimostefanizzi.com