Ci vuole energia
Ci vuole energia
Il 70% dei laghi interni della Cina sono inquinati e impoveriti nelle loro risorse, l’alga blu, tossica per la salute, in alcuni laghi si sta diffondendo a ritmi preoccupanti rendendo l’acqua imbevibile e c’è un impoverimento generale delle falde acquifere potabili. Se poi succedono fatti (in questi giorni) come l'inquinamento da benzene del fiume Songhua la situazione ecologica non può che dirsi allarmante. Durante l'anno in ogni quartiere della città di Pechino (ma non è la sola) a turno viene sospeso il rifornimento di acqua e di energia elettrica; una forma di risparmio forzata visto la sete di energia che ha la Cina.
I piani del Governo cinese sono quelli di raggiungere per il 2010 il 10% di energia rinnovabile e sostenibile. Per il 2020 vogliono arrivare al 30% di uso di energia idroelettrica, fotovoltaica e eolica.
La foto è del campo petrolifero Karamay nel Xinjiang. Tornando dai Monti Altay ho attraversato il campo petrolifero e la città (sorta nel mezzo del deserto proprio per i lavoratori del petrolio). Per quasi un'ora di macchina non ho fatto altro che vedere una foresta di pozzi petroliferi che succhiano senza sosta, tubi che spuntano da sottoterra per poi infilarcisi di nuovo, cisterne enormi e fiamme gassose. Sulla strada dall'oasi di Turpan al capoluogo Urumqi si passa per una zona costantemente ventosa. Qui ci sono centinaia di mulini a vento che girano girano girano...