I Funerali del Cielo
In Tibet e in Mongolia, dove il buddismo lamaista è ancora la religione principale, alla morte di una persona arriva una processione di persone tra cui un lama e uno smembratore. Il corpo viene portato in un luogo prescelto e lo smembratore provvede a fare a pezzi il cadavere. I tibetani credono che gli avvoltoi aiutino l’anima a salire in cielo e a reincarnarsi. Se il cadavere, lasciato agli animali carogneri e agli agenti atmosferici, viene divorato del tutto, allora l’anima rinascerà più pura. Se invece viene mangiato solo parzialmente allora si crede che i peccati commessi dalla persona in vita siano stati particolarmente gravi, e sia quindi destinato a vivere in uno dei vari inferni.
Oggi è l’anniversario di una morte, di molte morti. Beijing si è svegliata in un cielo azzurro intenso, le montagne occidentali erano nitide e visibili sullo sfondo. Caldo e odore di umidità estiva. In tutte le università della capitale nei giorni scorsi, si sono tenute riunioni ed è circolato il guiding, il regolamento o ordinanza che suggeriva ai docenti di non indossare abiti bianchi. Bianco, colore del lutto, come il colore delle fascie che gli studenti più radicali, inpegnati nello sciopero della fame, portavano sulla fronte; piccoli dazibao personali in mezzo a bandiere, striscioni, dazibao affissi alle università e in molte parti della città. Dazibao come quelli affissi sul muro della democrazia nella primavera del 1979, la primavera dei giovani cinesi raffreddata dall’inverno di Deng Xiaoping. Anni più tardi, ancora manifestazioni e sogni reali urlati a migliaia di voci. Giovani mossi da altri esempi nel mondo e dal Bombardare sul Quartier Generale di cultural-rivoluzionaria memoria del grande timoniere, di Mao Zhuxi, l’ultimo vero imperatore della Cina, divinità dall’oroscopo così potente da scacciare il Budda e le centinaia di dei locali della grande Cina, ritornati solo dopo la sua morte. E poi il 1989.
Tornando dal lavoro, oggi sulla strada c’erano moltissimi volontari per la sicurezza pubblica, per la maggior parte anziani, che non si vedevano in tal numero dalle olimpiadi. Ma appunto la maggior parte anziani; pochi giovani adulti, alcuni agenti in borghese, e mi veniva da ridergli in faccia, volevo chiedere a quei vecchietti dalle fascie rosse seduti sugli sgabellini al sole: “Ma che giorno è oggi che vi trovo lungo tutta la strada a distanza di 100 metri. Che succede oggi, di che avete paura?” Paura di rendersi conto che in fondo gli studenti stanno vincendo, e che loro sono sempre di meno e gli altri sempre di più. Come si dice? Chi dimentica la propria Storia è destinato a ripercorla...? La Storia cinese è piena di imperatori che hanno perso il mandato del cielo, e per un momento oggi il cielo ha ribadito la sua potenza: alle 4 del pomeriggio (in cinese 4 si dice si, stessa pronuncia di morte) dall’azzurro il cielo è mutato in poco tempo in grigio nero, scatenando goccioloni pesanti come pallottole, vento forte e caldo che ha sollevato la polvere dei cantieri che entrava negli occhi, come il fumo dei blindati e dei camion bruciati. Il cielo revocava il mandato, ma come fare a tenere unito un paese come la Cina, con i suoi movimenti indipendentisti e lo spirito anarchico del popolo cinese. Se sei una persona con la responsabilità di gestire un sistema come la Cina, se sei al potere che fai? Dopo un mese di colloqui vinse la parte dura, i riformisti messi da parte e gli anziani conservatori di nuovo potenti; fu un sacrificio rituale che portò alla fine di questi ultimi. Dopo gli incidenti di Piazza Tian ‘anmen, il paese cominciò gradualmente ad applicare quelle riforme che volevano gli studenti, ma per avere elezioni politiche nazionali si dovrà aspettare un cambiamento dall’interno dello stesso Partito Comunista Cinese, per storia, forza e organizzazione, l’unico in grado di sfamare un miliardo e 300cento milioni di persone, tenere unito un paese così grande e complesso, e cambiare se stesso.
La pigrizia e l’ignoranza dei giornalisti che scrivono della censura su internet, reale ma aggirabile usando un proxy, della Cina senza viverci, mi fa ridere come i volontari di oggi. Oggi è il sacrificio, oggi ci sono i Funerali del cielo, un minuto di silenzio.